Parte 2

"Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria;

saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia."

Goethe


Come lo scegli il posto in cui aprirai il tuo locale? Mica è facile...  Col traffico, senza traffico, con molto calpestio (come si chiama in gergo la gente che passa), o magari meglio l'isciacquio, ma senza romori per carità, perché i vicini non vedono l'ora di cominciare a rompere le palle, così, tanto per passare il tempo.

A Bologna ci sono così tante belle strade che forse il sistema migliore è bendarsi, girare un po' a vuoto (senza farsi arrotare) e prendere una via a caso.

E più o meno è andata così.


Via Broccaindosso. Brocca-indosso. Indosso la brocca. La brocca mi rovescio (in) ad-dosso. Questa e altre minchiate stavo pensando un giorno, anzi era buio, moolto tempo fa, mentre folleggiavo alquanto insieme ad altri viaggiatori della notte, come autentici sbarazzini per le strade del centro, senza una meta, per il gusto di camminare sotto quei portici che non finiscono mai, e pioveva, di sicuro torrenzialmente, e il gusto era doppio: è una cosa che può capire solo chi vive in una città con 40 chilometri di colonnati. Poi vabbé, i portici sono finiti, e mentre correvo per non bagnarmi ho intravisto quel nome un po' strambo con la coda dell'occhio.

Del resto Bologna possiede una pletora di strade curiose: via Senzanome, via del Guasto, via Clavature, via delle Accuse, anche se oggi quella che va più di moda è sicuramente via Malcontenti. La mia preferita comunque è via dell'Inferno.

Spesso è divertente mettersi a cercare su Internet la storia di quei nomi, e così mi ricordo che moolte ore (e postumi) dopo, andai a indagare, e trovai che era stata nientepopodimeno che una delle (tante) vie in cui era vissuto Giosuè Carducci, per qualche anno, e che si può ancora osservare il melograno cantato in "Pianto Antico" dal poeta. Poi c'era chi addirittura sosteneva che in via Broccaindosso vivesse un oscuro signore armato di tutto punto che incuteva timore e rispetto. Ecco, Bologna è una città così, ti metti a scavare e trovi sempre qualcosa. Dà soddisfazione.


E poi non ci ho pensato più per un sacco di tempo.


Anni dopo, ovvero qualche mese fa, stavo cercando con i miei compagni d'impresa (che suona meglio di soci) un posto in cui impiantare la Cerqua, e ho letto di un locale in via Broccaindosso. Ho una memoria "fenomenale", per cui lì per lì non mi ha detto assolutamente nulla.

Siamo andati a vederlo, e mentre camminavo per Strada Maggiore mi è tornato in mente l'aneddoto che vi ho appena raccontato: ho sentito quel formicolio dietro la testa che ti viene quando rimani sorpreso dalla quantità di cavolate che il tuo cervello immagazzina in vista di usi futuri.


Sarà stato destino, perché pochi giorni dopo stavamo già scrivendo col pennarello "Birra Cerqua" sulla buchetta delle lettere.

 

Io in realtà al "destino" non ci credo, il locale l'abbiamo scelto perché ci è sembrato subito adeguato, con una cantina grande in cui immagazzinare i fusti e in una posizione strategica, facilmente trovabile, vicino a Strada Maggiore, ai viali, alle Due Torri, alla zona universitaria. In passato era la gente a dover andare dalla birra artigianale, adesso invece Birra Cerqua apre in centro, è la birra artigianale che va dalla gente. Crediamo nella "filosofia" del km zero.

Poi ci è piaciuta la via, le sue case ben tenute, la quantità di persone che ci cammina, la gente multietnica: insomma una Bologna in miniatura.

E c'era anche il fatto che il locale prima ospitava una pizzeria da asporto, e quindi in gran parte rispondeva già ai nostri requisiti. Era perfetto. Forse un po' piccolo, ma andava benissimo lo stesso.

 

Così mentre gli altri si occupavano di cose futili, come stendere un contratto o trovare dei finanziamenti, io mi sono dedicato a "capire" meglio questa strada, a vedere qual era la sua Storia e se si sarebbe sposata con il nostro birrificio, se sarebbe stato un matrimonio lungo ed idilliaco o breve e tormentato.

Ecco cosa ho scoperto.


Per il nome della via, lo Zanti, sul finale del XVI secolo, spiega: "Detta brocca in dosso agli asini che di continuo passano a portar tericci e predicci al fiume Savena fuori di strada S.Vitale, che sendo pigri al caminare sono di continuo battuti con le broche di legno: overo che quivi si vendevano le some di fassi, dove per tal ragione si dice broca adosso."

Significa che vi passavano gli asini, incitati con brocche di legno, cioè a bastonate.

Secondo altri il nome deriva dal latino medievale brocaglum o brochaleum, un'arma da taglio o di punta, quindi una spada o uno stocco o pugnale.

Quindi in tal caso è lecito ritenere che la via prenda il nome da una persona che ivi abitava, chiamato o soprannominato Brocaindosso, per l'abitudine di portare tale arma o per qualche altra ragione che ormai è impossibile indovinare. Il fatto di nominare una strada in base a qualche personaggio famoso che vi risiedeva era cosa diffusissima, quindi è molto probabile che l'origine sia associata al soprannome di qualche residente famoso.


Di sicuro tra il '400 e il '500 c'erano in zona alcune delle scuderie della famiglia Bentivoglio (Strada Maggiore era la via Emilia, d'altronde) e qualche bordello, mentre ai numeri 7, 8 e 11 si allineano le prime case costruite per operai nel 699. La strada è riportata fin dalle prime mappe di Bologna del 1300.


E oggi? Una strada popolare (come la mia amata via del Borgo), senza traverse, con osterie storiche e un cinema all'aperto, dove vive gente molto attiva: ogni anno, dall'87, a settembre c'è la festa di via Broccaindosso (quest'anno è l'8); ed esistono addirittura una Associazione Orfeonica di via Broccaindosso, che si prende cura della strada per evitarne il degrado, promuovendo attività culturali e di interesse culturale (orfeonicadibroccaindosso.blogspot.it), ed un blog dedicato (broccaindosso.blogspot.it).

Che dire, visto che si parlava di "matrimonio", direi che le nozze tra Birra Cerqua e Via Broccaindosso potremmo celebrarle sabato 8 di Settembre del 2012: siete tutti invitati alla cerimonia!


DON RODRIGO PERETTI


Casa di Carducci in via Broccaindosso a Bologna, xilografia di Giulio Ricci